dedicato alla CITTA’
Ben ritrovati a tutti i miei affezionati lettori! Allora? Com’ è andata la navigazione sul mare della Fonologia? E’ stata burrascosa o serena? In ogni caso, siamo giunti al primo approdo. Ora, riprese le forze, affronteremo la seconda tappa del nostro viaggio, che sarà all’ insegna della Morfologia. La Morfologia è la scienza che studia la forma delle parole e le sue variazioni in rapporto alla funzione che esse svolgono. In base alle loro caratteristiche, le parole si dividono in nove categorie grammaticali: cinque sono variabili (articoli, nomi, aggettivi, pronomi, verbi), quattro sono invariabili (avverbi, preposizioni, congiunzioni, interiezioni).
Poiché la conoscenza della Morfologia è il primo e fondamentale passo per esprimersi in modo corretto, è bene che - parafrasando il Sommo Poeta- la navicella del vostro ingegno alzi le vele per correr miglior acque, lasciando, così, dietro a sé il mar crudele dell’ ignoranza morfologica (l’eco viene da “Purgatorio, Canto I, vv. 1-3”).
Il primo argomento del nuovo capitolo riguarda l’ Articolo.
L’ articolo è la parte variabile del discorso che si premette al nome per indicarne il genere ed il numero . Esso è essenziale quando il nome è di genere comune (ossia possiede una sola forma per il maschile e per il femminile: per es. cantante) o quando il nome è invariabile (ossia possiede una sola forma per il singolare e per il plurale: per es. re) : solo l’ articolo, infatti, ci consente di individuare il nome come maschile o femminile ( il cantante; la cantante) oppure come singolare o plurale (il re; i re). L’ articolo, inoltre, permette di stabilire se il nome che segue sia usato in senso preciso o generico e conceda “ dignità” di nome anche a tutte le altre parti del discorso cui si accompagna (il sorgere del sole; il domani è incerto; il bello della diretta; il che può essere sia congiunzione sia pronome; ecc.).
Gli articoli si dividono in: determinativi, indeterminativi, partitivi.
In questa lezione ci occuperemo degli articoli determinativi. Gli articoli determinativi sono così chiamati perché determinano -cioè definiscono, indicano- una persona, un animale, una cosa ben precisi, distinti da tutti gli altri.
Esso, perciò, si usa per indicare:
· qualcosa o qualcuno di ben noto a chi parla o a chi ascolta ( Ho ammirato il quadro più famoso di Leonardo)
· qualcosa o qualcuno di cui si è già parlato in precedenza ( Ho ammirato un quadro di Leonardo. Il quadro è esposto alla Galleria degli Uffizi)
· un’ intera specie, classe o categoria (Gli Italiani possiedono il più imponente patrimonio artistico mondiale)
· esseri o cose unici (La Reggia di Caserta è stata proclamata dall’ UNESCO patrimonio dell’ umanità)
L’ articolo determinativo segnala il genere e il numero del nome che accompagna. Pertanto:
· il, lo + nomi maschili singolari
· la + nomi femminili singolari
· i, gli + nomi maschili plurali
· le + nomi femminili plurali
Può capitare, a volte, di avere dubbi su quale articolo utilizzare in presenza di un determinato nome: davanti ai sostantivi zio e pneumatico, si userà il oppure lo? Esistono regole ben precise che ci aiutano nella scelta dell’ articolo adatto:
Ø il e il suo corrispettivo i si usano davanti a parole maschile che cominciano per consonante
Ø lo e il suo corrispettivo gli si usano davanti ai nomi che cominciano per vocale (ricordate che lo si apostrofa in l’); davanti ai nomi che cominciano con x, y, z, s impura; davanti ai nomi che iniziano con h (anche in questo caso lo si apostrofa in l’); davanti ai nomi che cominciano con i + vocale; davanti ai nomi che iniziano con i gruppi consonantici gn, ps, pn
Ø la e il suo corrispettivo le si usano davanti a parole femminili (ricordate che la si elide n l’ davanti a nomi inizianti per vocale)
Naturalmente, poiché la lingua italiana è una lingua complessa (è l’ unica figlia diretta del latino: le altre lingue cosiddette neolatine ne sono soltanto nipoti) e, perciò, bellissima e impareggiabile, anche queste “parolette piccole piccole” presentano una serie significativa di usi particolari. Dunque, l’ articolo determinativo
Ø si usa con i nomi propri di persona, ma solo se questi sono preceduti da un nome o da un aggettivo (il signor Rossi, il caro Luigi), ma non si usa con i nomi propri femminili e maschili e con i cognomi di uomini (errato: il Gianni, la Clara, il Rossi; fanno eccezione, però, i cognomi di personaggi illustri, anche se quest’ uso tende a scomparire: il Leopardi, il Verdi), mentre si usa con i cognomi di donne e con i cognomi al plurale anche se maschili (la Dello Iacono, i Rossi) , con i soprannomi (l’ Innominato)
Ø si usa con i nomi plurali di parentela, anche accompagnati da aggettivo possessivo (i nostri figli), mentre non si usa con i nomi di parentela singolari preceduti da aggettivo possessivo, a meno che non si tratti del possessivo loro oppure delle forme d’ affetto mamma, papà, babbo oppure dei nomi alterati oppure dei nomi composti con prefisso (errato: il mio padre, ma corretto il loro padre, il suo papà, la tua sorellina, il vostro bisnonno)
Ø si usa con i nomi di città quando l’articolo è parte integrante del nome (La Spezia) o quando il nome è accompagnato da aggettivo (La Napoli barocca), con i nomi di grandi isole (la Sardegna), di arcipelaghi (le Eolie), mentre non si usa con i nomi di città (errato: la Napoli), con i nomi di piccole isole, anche se numerose sono le eccezioni (errato: la Pantelleria, ma corretto: la Maddalena)
Un uso particolare dell’articolo riguarda, poi, i nomi stranieri: infatti, in questo caso, si usa l’ articolo che si userebbe davanti ai nomi italiani inizianti con lo stesso suono. Così, per esempio, anche se le parole show e chauffeur iniziano con lettere diverse, che, sulla base della grafia, richiederebbero, in italiano, articoli diversi, cominciando entrambe con il suono sci vengono accomunate a quelle parole italiane che iniziano, appunto, con tale gruppo consonantico e che, pertanto, richiedono l’ articolo lo. Naturalmente, c’ è la solita eccezione: le parole inglesi che iniziano con w hanno quale suono iniziale la u e, pertanto, dovrebbero essere precedute da l’. E, invece, no! Sono precedute da il ( il whisky)!
Bene. E ora mettiamoci a lavoro. Prima, però, voglio dirvi che questo capitolo presenterà una struttura leggermente diversa da quella del capitolo sulla Fonologia, poiché le esercitazioni saranno condotte non solo su brani o poesie di autori noti, poco noti o, addirittura, sconosciuti (ma non per questo meno bravi), ma anche su testi informativi, che mireranno a fornire una sintesi storica della città e/o a compiere un virtuale giro turistico tra le città - ma anche tra i piccoli paesi- che più amo. Nella speranza di trasmettere anche a voi le sensazioni che i capolavori del nostro patrimonio artistico e naturale sono in grado di suscitare.
Naturalmente, non si può non partire dalla città per eccellenza: Roma
Individua nella canzone di F. De Gregori “Per le strade di Roma” gli articoli determinativi, abbinando ciascun articolo individuato ad uno dei quattro usi indicati nella regola
C'è adrenalina nell'aria
Carne fresca che gira
Polvere sulla strada
E gente che se la tira
E a tocchi a tocchi una campana suona
Per i gabbiani che calano sulla Magliana
E spunta il sole sui terrazzi della Tiburtina
E tutto si arroventa e tutto fuma
Per le strade di Roma
Ci sono facce nuove
E lingue da imparare
Vino da bere subito
E pane da non buttare
E musica che arriva da chissà dove
E donne da guardare
Posti dove nascondersi e case da occupare
Che sono arrivati i Turchi all'Argentina
E c'è chi arriva presto e chi è arrivato prima
Per le strade di Roma
E c'è un tempo per vendere
E un tempo per amare
E c'è uno stile di vita
E un certo modo di non sembrare
Quando la notte scende
E il buio diventa brina
E uomini ed animali cambiano zona
Lucciole sulla Salaria e zoccole in via Frattina
E tutto si consuma e tutto si combina
Per le strade di Roma
E a tocchi a tocchi una campana suona
Per i ragazzi che escono dalla scuola
E sognano di fare il politico o l'attore
E guardano il presente senza stupore
Ed il futuro intanto passa e non perdona
E gira come un ladro
Per le strade di Roma
Carne fresca che gira
Polvere sulla strada
E gente che se la tira
E a tocchi a tocchi una campana suona
Per i gabbiani che calano sulla Magliana
E spunta il sole sui terrazzi della Tiburtina
E tutto si arroventa e tutto fuma
Per le strade di Roma
Ci sono facce nuove
E lingue da imparare
Vino da bere subito
E pane da non buttare
E musica che arriva da chissà dove
E donne da guardare
Posti dove nascondersi e case da occupare
Che sono arrivati i Turchi all'Argentina
E c'è chi arriva presto e chi è arrivato prima
Per le strade di Roma
E c'è un tempo per vendere
E un tempo per amare
E c'è uno stile di vita
E un certo modo di non sembrare
Quando la notte scende
E il buio diventa brina
E uomini ed animali cambiano zona
Lucciole sulla Salaria e zoccole in via Frattina
E tutto si consuma e tutto si combina
Per le strade di Roma
E a tocchi a tocchi una campana suona
Per i ragazzi che escono dalla scuola
E sognano di fare il politico o l'attore
E guardano il presente senza stupore
Ed il futuro intanto passa e non perdona
E gira come un ladro
Per le strade di Roma
Vi ricordo di svolgere gli esercizi nello spazio riservato ai commenti e di consolidare le conoscenze con gli esercizi di recupero e potenziamento. E vi ricordo anche che le soluzioni agli esercizi (incluse quelli di recupero-potenziamento) non saranno pubblicati volta per volta, bensì dopo un certo numero di lezioni, mentre gli esercizi di recupero-potenziamento saranno pubblicati contestualmente alla lezione. Questo perché vorrei spronarvi a svolgere gli esercizi nello spazio riservato ai commenti ( che, peraltro, è uno spazio, volendo, anonimo), di modo che io possa rendermi conto di quali siano i vostri eventuali errori sì da correggerli insieme, a vantaggio di tutti quelli che seguono il blog. Mi rendo conto che le modalità di svolgimento degli esercizi sono un po’ “laboriose”, ma non mi è venuto in mente niente di più pratico ed efficace. Pertanto, se avete suggerimenti in tal senso, sarei lieta di seguirli. Potete scrivere i vostri suggerimenti nelle pagina “Riflessioni”, che potete utilizzare anche per rivolgermi domande, per chiarire dubbi, per commentare quanto ho scritto, ecc… Aiutatemi a rendere il blog utile e agile. Vi ringrazio di cuore e…, come sempre, buon lavoro!