giovedì 13 settembre 2012

Cap.I o Della Fonologia - L'ortografia

Dedicato alla NATURA

Allora, siete pronti per il nostro fantastico ed entusiasmante viaggio sulla navicella dell’ingegno?
Prima di cominciare, è bene, però, che il vostro ingegno sappia che cos’è la fonologia: essa è quella parte della grammatica che studia i suoni della lingua italiana affinché vengano correttamente pronunciati (ortoepia) e scritti (ortografia). Pertanto, tale capitolo prevederà:

·         Le regole dell'ortografia
·         La divisione delle parole in sillabe
·         L’accento
·         I fonemi fonetici di collegamento
·         La punteggiatura
·         L’uso delle maiuscole e delle minuscole

Salterò l’alfabeto perché ritengo inutile riproporvelo, dal momento che, se, a questo punto del vostro percorso, non conoscete neanche quello, forse, sarebbe il caso che di darsi all’ippica. Così come non tratterò la differenza tra grafemi vocalici e fonemi vocalici o della differente pronuncia di una medesima consonante  davanti a vocale o ad altra consonante o davanti ad h. Infatti, se queste informazioni  annoiavano terribilmente me, non vedo perché non dovrebbero annoiare anche voi.
Viceversa, adoro le eccezioni  (che cosa sarebbe, infatti, la nostra vita senza le eccezioni alla regola, senza la trasgressione  -ovviamente, mai lesiva-  della norma?).
Prima di cominciare, sono necessarie alcune indicazioni:
 - per lo svolgimento degli esercizi, utilizza lo spazio dedicato al commento in fondo a ciascun post;
 - le soluzioni saranno pubblicate la settimana successiva a quella degli esercizi, così come gli esercizi di recupero e di potenziamento;
 - la pagina Riflessioni potrebbe non avere una cadenza settimanale, dal momento che riporterà mie considerazioni (da condividere con voi), sull'argomento del capitolo (per es. La natura) o sull'argomento morfologico trattato;
 - la pagina Dedicato a... potrebbe non avere una cadenza settimanale e sarà uno spazio riservato ad autori ed artisti più o meno famosi che hanno trattato il tema di un determinato capitolo.
Ah! Un'ultima cosa: se avete suggerimenti per migliorare il mio blog (completamente gratuito) sarò felicissima di seguirli.

E, ora, però, prima di tuffarvi nel mare del divertimento, mettete alla prova le vostre capacità e sondate le vostre conoscenze, assaggiando questo aperitivo, di cui, senza l’aiuto di dizionari, internet e sotterfugi vari, dovrete riconoscere i diversi ingredienti!

APERITIVO VATTELAPPESCA
Ingredienti:
digrammi: unione di due lettere che danno un suono non presente nel nostro alfabeto, come gl + i; gn + vocale;  sc + i,e; ch+e,i;  gh +e,i;  ci +a,o,u;  gi + a,o,u
trigrammi: gli + vocale; sci + a,o,u; chi + vocale; ghi + vocale
dittonghi: unione di una i o di una u con altra vocale, per lo più accentata, o di una i e di una u
trittonghi: unione delle vocali i e u o di due i non accentate con un’altra vocale (di solito posta tra la i e la u o tra le due i. Ma ricorda: esistono sempre le eccezioni!), generalmente accentata
iato: separazione di due vocali vicine, quando queste siano le vocali forti a, e, o; oppure quando si incontrino una vocale forte e una vocale debole (i, u) accentata (lo iato permane anche nelle parole da esse derivate. Es: via-viale); oppure quando si trovino vicine due vocali, di cui la prima faccia parte di un prefisso, quali re, ri, bi, di su,tri (Es: riascolatare, reazionario); oppure in parole come innocuo e proficuo
  
PERICOLI: se il gruppo consonantico gl, pur seguito da vocale, possiede suono aspro, esso non forma digramma. Es: gloria, anglicano, glicine, sigla

 Nei gruppi ci + vocale, gi + vocale, gn + vocale, qu + vocale, sci + vocale, la i e la u sono espedienti grafici per rendere possibili alcuni suoni. Pertanto, non formano dittongo con le vocali cui si uniscono.


Photo by Paola Mocella - Castellabate

  •   Mettiti alla prova 1
    Pesca tutti i suddetti ingredienti nel testo che segue, distinguendoli in digrammi, trigrammi, dittonghi, trittonghi, iato.

    Se a sciare vuoi imparare
    un paio di sci devi acquistare.
    Scegli bene a chi t’affidi!
    Non sai quanto siano infidi
    i giron della montagna
    se li ascendi senza guida
    che sia degna della sfida.

    Paura non avrai
    se semplici istruzioni seguirai.
    Soprattutto, la natura
    rispettare tu dovrai:
    quando in altura tu sarai
    né glicini o altri fiori coglierai
    ma solo del loro profumo godrai

    Finito? Bene, allora, la settimana prossima controllate gli ingredienti da voi individuati nella sezione Soluzioni

    • Mettiti alla prova 2: la riscossa
    Individua almeno 5 digrammi, 1 trigramma, 5 dittonghi, 5 trittonghi, 3 iati.

             La scala era così erta che Ciàula, con la testa protesa e schiacciata sotto il carico, pervenuto all'ultima svoltata, per quanto spingesse gli occhi a guardare in su, non poteva veder la buca che vaneggiava in alto.
             Curvo, quasi toccando con la fronte lo scalino che gli stava di sopra, e su la cui lubricità la lumierina vacillante rifletteva appena un fioco lume sanguigno, egli veniva su, su, su, dal ventre della montagna, senza piacere, anzi pauroso della prossima liberazione. E non vedeva ancora la buca, che lassù lassù si apriva come un occhio chiaro, d'una deliziosa chiarità d'argento.
             Se ne accorse solo quando fu agli ultimi scalini. Dapprima, quantunque gli paresse strano, pensò che fossero gli estremi barlumi del giorno. Ma la chiaria cresceva, cresceva sempre più, come se il sole, che egli aveva pur visto tramontare, fosse rispuntato.
             Possibile?
             Restò - appena sbucato all'aperto - sbalordito. Il carico gli cadde dalle spalle. Sollevò un poco le braccia; aprì le mani nere in quella chiarità d'argento.
             Grande, placida, come in un fresco luminoso oceano di silenzio, gli stava di faccia la Luna.
             Sì, egli sapeva, sapeva che cos'era; ma come tante cose si sanno, a cui non si è dato mai importanza. E che poteva importare a Ciàula, che in cielo ci fosse la Luna?
             Ora, ora soltanto, così sbucato, di notte, dal ventre della terra, egli la scopriva.
             Estatico, cadde a sedere sul suo carico, davanti alla buca. Eccola, eccola là, eccola là, la Luna... C'era la Luna! la Luna!
             E Ciàula si mise a piangere, senza saperlo, senza volerlo, dal gran conforto, dalla grande dolcezza che sentiva, nell'averla scoperta, là, mentr'ella saliva pel cielo, la Luna, col suo ampio velo di luce, ignara dei monti, dei piani, delle valli che rischiarava, ignara di lui, che pure per lei non aveva più paura, né si sentiva più stanco, nella notte ora piena del suo stupore.
    (tratto da Ciaula scopre la luna, di Luigi Pirandello)
      
    Ok! Vediamo, ora, se avete recuperato o potenziato le vostre competenze e conoscenze, controllando le soluzioni che pubblicherò la prossima settimana.

    • Mettiti alla prova 3: la vendetta

    5 digrammi, 5 trigrammi, 5 dittonghi, 1 iato

    E l'acqua si riempie di schiuma il cielo di fumi
    la chimica lebbra distrugge la vita nei fiumi
    uccelli che volano a stento malati di morte
    il freddo interesse alla vita ha sbarrato le porte

    un'isola intera ha trovato nel mare una tomba
    il falso progresso ha voluto provare una bomba
    poi pioggia che toglie la sete alla terra che è vita
    invece le porta la morte perché è radioattiva

    Eppure il vento soffia ancora
    spruzza l'acqua alle navi sulla prora
    e sussurra canzoni tra le foglie
    bacia i fiori li bacia e non li coglie

    Un giorno il denaro ha scoperto la guerra mondiale
    ha dato il suo putrido segno all'istinto bestiale
    ha ucciso, bruciato, distrutto in un triste rosario
    e tutta la terra si è avvolta di un nero sudario

    e presto la chiave nascosta di nuovi segreti
    così copriranno di fango persino i pianeti
    vorranno inquinare le stelle la guerra tra i soli
    i crimini contro la vita li chiamano errori

    Eppure il vento soffia ancora
    spruzza l'acqua alle navi sulla prora
    e sussurra canzoni tra le foglie
    bacia i fiori li bacia e non li coglie

    eppure sfiora le campagne
    accarezza sui fianchi le montagne
    e scompiglia le donne fra i capelli
    corre a gara in volo con gli uccelli

    Eppure il vento soffia ancora!!!
    E l'acqua si riempie di schiuma il cielo di fumi
    la chimica lebbra distrugge la vita nei fiumi
    uccelli che volano a stento malati di morte
    il freddo interesse alla vita ha sbarrato le porte

    un'isola intera ha trovato nel mare una tomba
    il falso progresso ha voluto provare una bomba
    poi pioggia che toglie la sete alla terra che è vita
    invece le porta la morte perché è radioattiva

    Eppure il vento soffia ancora
    spruzza l'acqua alle navi sulla prora
    e sussurra canzoni tra le foglie
    bacia i fiori li bacia e non li
    coglie
    Un giorno il denaro ha scoperto la guerra mondiale ha dato il suo putrido segno all'istinto
    bestiale ha ucciso, bruciato, distrutto in un triste rosario
    e tutta la terra si è avvolta di un nero
    sudario
    e presto la chiave nascosta di nuovi segreti
    così copriranno di fango persino i pianeti
    vorranno inquinare le stelle la guerra tra i soli
    i crimini contro la vita li chiamano errori

    Eppure il vento soffia ancora
    spruzza l'acqua alle navi sulla prora
    e sussurra canzoni tra le foglie
    bacia i fiori li bacia e non li coglie

    eppure sfiora le campagne
    accarezza sui fianchi le montagne
    e scompiglia le donne fra i capelli
    corre a gara in volo con gli uccelli
    Eppure il vento soffia ancora!!!
    (Eppure soffia!, di Pierangelo Bertoli)     

    Controllate soluzioni e punteggio la prossima settimana. E ricordate! Potete continuare ad esercitarvi gratis con le prove di recupero e di potenziamento.

    16 commenti:

    1. Digrammi: Sci, sci, sce, sia, sfi.

      Trigrammi: scia.

      Dittonghi: ia, ai,

      Trittonghi: aio,
      Pio Iermano

      RispondiElimina
      Risposte
      1. ESERCIZIO 2
        DIGRAMMI: sca, sta, gli, spi, pro.

        TRIGRAMMI: chia.

        DITTONGHI: au, ia, ua, ua, ua.

        TRITTONGHI: iau, iau, iau.

        IATI: ala, asi, eva.

        ESERCIZIO 3

        DIGRAMMI: bra, ste, nto, rte, fre.

        TRIGRAMMI: cqua, schiu, radio, cqua, stri.

        DITTONGHI: iu, ie, ei, io, ia.

        IATO: una

        Pio I.

        Elimina
    2. Es. 1
      Digrammi:SCi,SCegli,montaGNa,aSCendi,deGNa,coGLiere
      Trigrammi:SCIAre coGLIE
      Dittonghi:IA,UO,IO,UA,UI,IA,AU
      Trittonghi:UAI,UAO
      Iato:IA IO UA UI AI

      Es. 2
      Digrammi:creSCeva,montaGNa,sanguiGNo,GLi,freSCo
      Trigrammi:sCHIAcciata
      Dittonghi:schIAcciata,gUArdare,lumIErina,fIOco,pAUroso
      Trittonghi:cIAUla
      Iati:pAUroso,cIAula,delizIOsa

      Es. 3
      Digrammi:bruCIato,seGNo,naSCosta,foGLie,coGlie
      Trigrammi:sCHIuma,toGLIe,foGLIe,scompiGLIa,coGLIe
      Dittonghi:rIEmpie,schIUma,fIUmi,radIOattivo,pIOggia
      Iato:pIAneti
      Antonio I.

      RispondiElimina
    3. Esercizio 1

      Digrammi: sci, scegli, montagna, ascendi, degna, glicini

      Trigrammi: coglierai, sciare

      Dittonghi: acquistare, quanto, siano, guida, sia, istruzioni, seguirai, quando, fiori coglierai

      Trittonghi: vuoi, paio

      Iato: sciare, sai, siano, sia, seguirai, dovrai, sarai, coglierai, godrai

      Esercizio 2

      Digrammi: gli, sanguigno, egli, montagna, agli

      Trigrammi: schiacciata

      Dittonghi: sanguigno, schiacciata, quanto, quantunque, cielo

      Trittonghi: Ciàula

      Iati: chiaria, oceano, lui

      Esercizio 3

      Digrammi: segno, campagne, montagne, segno, nascosta

      Trigrammi: toglie, foglie, coglie, scompiglia, schiuma

      Dittonghi: fiumi, toglie, radioattiva, foglie, coglie

      Iato: poi

      Giuseppe B.

      RispondiElimina
    4. Esercizio N 1
      Digrammi:sci,scegli,montagna,ascendi,degna,cogliere
      Trigrammi:sciare,coglie
      Dittonghi:quanto,siano,acquistare,guida,sia,seguirai,quando,coglierai
      Trittonghi:paio,vuoi
      iato:sciare,sai,siano,sia,dovrai,godrai,coglierai,seguirai,sarai

      Esercizio N 2
      Digrammi:cresceva,montagna,sanguigno,gli,fresco,
      Trigrammi:schiacciata
      Dittonghi:schiacciata,sanguigno,pauroso,guardare,fioco
      Trittonghi:ciaula
      iati:pauroso,deliziosa,ciaula

      Esercizio N 3
      Digrammi:bruciato,segno,montagne,nascosta,foglie
      Trigrammi:toglie,coglie,foglie,scompiglia,schiuma
      Dittonghi:fiumi,schiuma,pioggia,riempie,radioattiva
      iato:poi

      Carmine G.

      RispondiElimina
    5. Es.1
      Digrammi: sci, scegli, scegli,montagna, ascendi, degna, glicini.
      Trigrammi: Sciare, coglierai.
      Dittonghi: vuoi, sciare, paio, siano, seguirai, guida, sia, fiori, coglierai, acquistare.
      Trittonghi: vuoi, paio.
      Iato: vuoi, paio, sai, paura, avrai, seguirai, dovrai, sarai, coglierai, godrai.

      Es.2
      Digrammi: vaneggiava, gli, sanguigno, egli, agli.
      Trigrammi: chiarità.
      Dittonghi: ciaula, schiacciata, guardare, vaneggiava, fioco.
      Trittonghi: ciaula..........
      Iato: pauroso, oceano, ciaula.

      Es.3
      Digrammi: chimica, pioggia, bacia, giorno, segno.
      Trigrammi: toglie, foglie, coglie, schiuma, chiave.
      Dittonghi: riempie, schiuma, cielo, fiumi, pioggia.
      Iato: nei.

      Davide I.

      RispondiElimina
    6. ESERCIZIO 1
      DIGRAMMI: sciare, glicini, coglierai, montagna,degna,sci,scegli,ascendi,chi,che
      TRIGRAMMI: coglierai,sciare
      DITTONGHI: sciare, vuoi, paio, siano, sia, istruzioni, quando, fiori, coglierai
      TRITTONGHI: acquistare, guida, seguirai
      IATO: sciare, paio, acquistare, siano, avrai, seguirai, dovrai, fiori, coglierai, godrai.

      ESERCIZIO 2
      DIGRAMMI: egli, agli, sanguigno, montagna, ignara, rischiarava
      TRIGRAMMA: chiarità
      DITTONGHI: Ciaula, schiacciata, quanto, guardare, vaneggiava
      TRITTONGHI: sanguigno, più, cui, lui
      IATO: ciaula, schiacciata, fioco

      ESERCIZIO 3
      DIGRAMMI: toglie, foglie, coglie, segno, campagne, montagne
      TRIGRAMMI: schiuma, chiave, chiamano, toglie, foglie, coglie
      DITTONGHI: riempie, cielo, pioggia, radioattiva, soffia
      IATO: schiuma

      AURORA D.D. 1°C

      RispondiElimina
    7. Esercizio n°1
      Diagrammi: montaGNA; deGNA; SCE-GLI (scegli); SCI; aSCEndi.
      Trigramma: coGLIErai; SCIAre.
      Dittonghi: QUANto; GUIda; istruZIOne; QUANdo; FIOri; seGUIrai; acQUIstare
      Trittonghi:
      Iati: pA-Io; sA-I; avrA-I; seguirA-I; dovrA-I; seguirA-I; coglirA-I; godrA-I; sarA-I; vuO-I
      Esercizio n°2
      Digrammi: montaGNA; CHE; GLI; eGLI; aGLI; sanguiGNO; iGNOra; ocCHI.
      Trigrammi: CHIAro; CHIArità.
      Dittonghi: lumIErina; fIOco; sangUIgno; QUANtunque; schIAcciata.
      Trittonghi:
      Iati:pA-Uroso; ocE-Ano.
      Esercizio n°3
      Digrammi: CHImiche; CHE; seGNO; campaGNE; montaGNE.
      Trigrammi: foGLIE; coGLIE; toGLIE; CHIAve; CHIAmano.
      Dittonghi: pIAneti; gUErra; mondIAle; acqUA; fIOri.
      Iati: pO-I
      MARINO C.

      RispondiElimina
    8. Le scale, strette, che Gottfried Sonder risaliva, portavano dalla fermata dell’autobus alla clinica Santo Stefano. Attraversavano una fascia di alberi secolari, malconcio resto di un parco signorile, dove crescevano scuri abeti rossi con i tronchi avvinti da un’edera verde-nerastra, larici dalle sottili foglie aghiformi , betulle, faggi purpurei e olmi a tratti. I rami sporgenti delle latifoglie ricoprivano le scale e gli obliqui raggi di sole mattutino, filtrati dal folto fogliame, formavano sulla terra un disegno di punti di luce. Gli alberi, attutendo il rumore della città, ricordavano a Sonder la pace del bosco.

      Pasquale F. 1C

      RispondiElimina
    9. Le scale strette che Gottfried Sonder risaliva, portavano dalla fermata dell’ autobus alla clinica Santo Stefano. Attraversavano una fascia di alberi secolari, malconcio resto di un parco signorile, dove crescevano scuri abeti rossi, con i tronchi avvinti da un’ edera verde nerastra, larici dalle sottili foglie aghiformi, betulle, faggi purpurei e olmi a tratti. I rami sporgenti delle latifoglie, ricoprivano le scale e gli obliqui raggi di sole mattutino, filtrati dal folto fogliame, formavano sulla terra un disegno di mobili punti di luce. Gli alberi, attutendo il rumore della città, ricordavano a Sonder la pace del bosco.

      Maria Adele A. 1C

      RispondiElimina
    10. Le scale strette, che Gottfried Sonder risaliva, portavano dalla fermata dell'autobus alla clinica Santo Stefano; attraversavano una fascia di alberi secolari, malconcio resto di un parco signorile, dove crescevano scuri abeti rossi con i tronchi avvinti da un'edera verde nerastra, larici dalle sottili foglie aghiformi, betulle, faggi purpurei e olmi. A tratti i rami sporgenti delle latifoglie ricoprivano le scale e gli obliqui raggi di sole mattutino, filtrati dal folto fogliame, formavano sulla terra un disegno di mobili punti di luce. Gli alberi, attutendo il rumore della città, ricordavano a Sonder la pace del bosco
      Alessandro.V. 1 C

      RispondiElimina
    11. Le scale strette, che Gottfried Sonder risaliva, portavano dalla fermata dell' autobus alla clinica Santo Stefano. Attraversavano una fascia di alberi secolari, malconcio, resto di un parco signorile, dove crescevano scuri abeti rossi con i tronchi avvinti da un'edera verde nerastra, larici dalle sottili foglie aghiformi, betulle, faggi purpurei e olmi. A tratti i rami sporgenti dalle latifoglie ricoprivano le scale e gli obliqui raggi di sole mattutino, filtrati dal folto fogliame, formavano sulla terra un disegno di mobili punti di luce. Gli alberi, attutendo il rumore della città, ricordavano a Sonder la pace del bosco.

      Carmine G. 1C

      RispondiElimina
    12. Le scale strette, che Gottfried Sonder risaliva, portavano dalla fermata dell'autobus alla clinica Santo Stefano; attraversavano una fascia di alberi secolari, malconcio resto di un parco signorile, dove crescevano scuri abeti rossi con i tronchi avvinti da un'edera verde-nerastra, larici dalle sottili foglie aghiformi, betulle, faggi purpurei e olmi. A tratti i rami sporgenti delle latifoglie ricoprivano le scale e gli obliqui raggi di sole mattutino, filtrati dal folto fogliame; formavano sulla terra un disegno di mobili punti di luce. Gli alberi, attutendo il rumore della città, ricordavano a Sonder la pace del bosco.

      MICHELA M. 1^C

      RispondiElimina
    13. Le scale strette ,che Gottfried Sonder risaliva, portavano dalla fermata dell’ autobus alla clinica Santo Stefano; attraversavano una fascia di alberi secolari, malconcio resto di un parco signorile, dove crescevano scuri abeti rossi con i tronchi avvinti da un’ edera verde nerastra, larici dalle sottili foglie aghiformi, betulle, faggi ,purpurei e olmi .A tratti i rami sporgenti delle latifoglie ricoprivano le scale e gli obliqui raggi di sole mattutino, filtrati dal folto fogliame, formavano sulla terra un disegno di mobili punti di luce .gli alberi ,attutendo il rumore della città, ricordavano a Sonder la pace del bosco.
      Mattia C. 1^C

      RispondiElimina
    14. Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all'occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l'adda rincomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l'acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni. La costiera, formata dal deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui, l'uno detto di San Martino, l'altro, con voce lombarda, il Resegone, dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega: talché non è chi, al primo vederlo, purché sia di fronte, come per esempio di su le mura di Milano che guardano a settentrione, non lo discerna tosto, a un tal contrassegno, in quella lunga e vasta giogaia, dagli altri monti di nome più oscuro e di forma più comune. Per un buon pezzo, la costa sale con un pendìo lento e continuo; poi si rompe in poggi e in valloncelli, in erte e in ispianate, secondo l'ossatura de' due monti, e il lavoro dell'acque. Il lembo estremo, tagliato dalle foci de' torrenti, è quasi tutto ghiaia e ciottoloni; il resto, campi e vigne, sparse di terre, di ville, di casali; in qualche parte boschi, che si prolungano su per la montagna. Lecco, la principale di quelle terre, e che dà nome al territorio, giace.
      ( Da I Promessi Sposi, di A. Manzoni)

      Marino Cataldo

      RispondiElimina